Abolizione voucher 2017: nel periodo transitorio resteranno in vigore le vecchie regole. Dopo che negli scorsi giorni è stato caos sulla procedura da adottare per l’utilizzo dei buoni lavoro Inps, arrivano i chiarimenti da parte del Ministero del Lavoro con il comunicato stampa pubblicato il 21 marzo 2017.
I dubbi sulla procedura da seguire per l’utilizzo dei voucher Inps nel periodo transitorio, ovvero fino al 31 dicembre 2017, deriva dal fatto che con l’abrogazione degli articoli 48, 49 e 50 del Jobs Act, disposta con il decreto legge n. 25 del 17 marzo 2017 in via immediata, i datori di lavoro si sono trovati privi di riferimenti normativi: comunicazione preventiva obbligatoria, limiti di retribuzione e procedura di attivazione, quali disposizioni si applicano ai voucher nel regime transitorio?
I buoni lavoro Inps già acquistati entro il 17 marzo 2017 potranno essere utilizzati fino al 31 dicembre. A partire dal 1 gennaio 2018 sarà definitiva l’abolizione dei voucher Inps e i datori di lavoro dovranno adottare altri strumenti per la retribuzione del lavoro occasionale accessorio.
Per il momento l’idea condivisa è che il Governo Gentiloni e il Ministro Poletti dovranno mettere a punto un nuovo strumento: “mini-jobs” alla tedesca, “Cesu” alla francese. Per ora si tratta soltanto di supposizioni e i datori di lavoro che non hanno potuto acquistare voucher Inps entro il 17 marzo potranno, per il momento, regolarizzare le prestazioni di lavoro saltuarie facendo ricorso ad altre tipologie di assunzione, come il contratto di lavoro a chiamata intermittente.
Abolizione voucher 2017: ecco le regole del periodo transitorio
I voucher Inps già acquistati entro il 17 marzo 2017 potranno essere utilizzati fino al 31 dicembre. A partire dal 1 gennaio 2018 i buoni lavoro saranno inutilizzabili da parte dei datori di lavoro.
Nel periodo transitorio resteranno comunque in vigore le regole previste dal Jobs Act: comunicazione preventiva obbligatoria, limiti di retribuzione e prestazioni che possono essere retribuite mediante l’utilizzo dei voucher Inps resteranno le stesse di quanto previsto prima dell’entrata in vigore del D.L. n. 15 del 17 marzo 2017, che ha disposto l’abrogazione immediata degli articoli 48, 49 e 50 del Jobs Act.
Il tutto però con decorrenza effettiva – ma esclusivamente per i datori di lavoro che hanno già acquistato voucher prima dello stop all’emissione del 17 marzo – soltanto a partire dal 2018, perché per il momento datori di lavoro e lavoratori dovranno far riferimento a quanto previsto dalla normativa abrogata.
Per conoscere quali sono le procedure, i limiti e i lavoratori ammessi alla retribuzione tramite buoni lavoro Inps leggi la guida -> Voucher Inps buoni lavoro 2017: regole, attivazione e pagamento del lavoro accessorio
Cosa cambierà dopo la fase transitoria, ovvero dal 1 gennaio 2018? I lavoratori normalmente retribuiti tramite buoni lavoro Inps si troveranno di fronte a due possibilità: prima, la regolarizzazione secondo altre tipologie contrattuali, seconda – opportunità meno vantaggiosa e certamente più negativa – il lavoro nero irregolare.
Abolizione voucher 2017: ecco cosa cambia per datori di lavoro e lavoratori
Cosa cambia per datori di lavoro e lavoratori? L’abolizione dei voucher Inps decisa con il d.L. n. 15 del 17 marzo 2017 comporterà la necessità per i datori di lavoro di inquadrare i lavori accessori secondo specifiche tipologie contrattuali: lavoro intermittente, contratto di somministrazione di manodopera o appalto di sevizi, secondo specifiche regole e limiti anche d’età. Questo almeno fino a quando il Governo non metterà a punto una nuova tipologia di retribuzione per i lavori accessori pagati fino ad oggi con i buoni lavoro Inps.
Cosa dovranno fare, invece, i datori di lavoro che non hanno voucher Inps utilizzabili e che vorranno usufruire di lavori occasionali? I maggiori problemi si verificheranno per famiglie e per le società sportive, che spesso hanno fatto uso dei buoni lavoro per la retribuzione degli steward da utilizzare tra il pubblico durante le manifestazioni sportive.
In questi casi sarà possibile, nel periodo che intercorre dall’abolizione dei voucher Inps all’introduzione del nuovo strumento retributivo promesso da Gentiloni, utilizzare contratti di lavoro intermittente o a chiamata. Se per imprese e società potrà essere un’alternativa valida da utilizzare per il rispetto della legalità, è difficile pensare che una famiglia si farà carico degli adempimenti connessi all’apertura di un contratto di lavoro a tutti gli effetti.
Fonte: Informazione Fiscale